Descrizione

“Prima di Marrakech, tutto era nero. Questa città mi ha insegnato cosa sono i colori e ho abbracciato la sua luce, i suoi sfacciati contrasti e le sue intense invenzioni.”

Yves Saint Laurent

Yves Saint Laurent ha descritto perfettamente Marrakech, una delle quattro città imperiali del Marocco. Non si può non rimanere affascinati dal blu del suo cielo, dal rosa delle sue mura, dai mille colori dei suoi souk traboccanti di oggetti di artigianato, belli e particolari. Visitare i suoi palazzi, apprezzare i suoi musei, farsi travolgere dall’evolversi quotidiano della piazza Jemaa El Fna (iscritta nell’elenco del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco), perdersi nei vicoli della medina (iscritta nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco)…almeno una volta nella vita bisogna farlo.

Lasciandovi alle spalle l’esplosione di suoni e colori di questa meravigliosa città, potrete assaporare la pace e la tranquillità del deserto: Zagora e Merzouga vi aspettano.

Dedicheremo i primi giorni di viaggio alla scoperta della parte sud – ovest del Marocco.

Lasciata Marrakech ci dirigeremo verso l’Atlantico; lungo la strada, poco prima di arrivare ad Essaouira, cominceremo a notare numerosi alberi simili agli ulivi ma più “selvatici”, sono gli alberi di argan (che troveremo anche proseguendo il viaggio da Essaouira a Taroudant). L‘argania è una pianta che cresce spontanea solo nella valle del Sous in Marocco e in una parte dell’Algeria. Dai suoi frutti si ricava un prezioso olio (presidio Slow Food) con proprietà cosmetiche, terapeutiche e alimentari; tutto il processo di produzione dell’olio, dalla raccolta dei frutti all’imbottigliamento, è svolto, quasi esclusivamente, dalle donne della zona, generalmente riunite in cooperative.

Essaouira, ubicata lungo la costa atlantica, è da sempre un importante porto che collega il Marocco con il resto dell’Africa e dell’Europa. Con una deliziosa medina bianca e blu (dal 2001 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco) e il suggestivo porto, con le inconfondibili barche blu e il mercato del pesce, costituisce una meta quasi obbligatoria durante un viaggio in Marocco.

La sua storia è stata un susseguirsi di fasti e ricchezza, ma anche di desolazione e decadenza. Meta preferita dalla generazione hippie degli anni ’70, da alcuni anni ospita a giugno il Gnawa World Music Festival, un evento dedicato in origine solamente alla musica nata dalla tradizione degli schiavi provenienti dall’Africa centrale – in particolare da Sudan, Mali e Guinea – e ora allargato anche a musica funk contemporanea, blues, jazz e soul, che per tre giorni trasforma Essaouira in un centro pulsante di musica, arte e cultura.

Lasciata la costa, percorrendo una strada fiancheggiata dalle catene montuose dell’Alto Atlante e dell’Anti Atlante, il nostro viaggio proseguirà verso Taroudant, chiamata la piccola “Marrakech” per le sue imponenti e antiche mura che ricordano quelle della città rosa. All’interno della medina si trovano due bellissimi souk, uno arabo e uno berbero, con prodotti locali e articoli di artigianato.

Da Taroudant arriveremo a Tafroute, arroccata su enormi montagne granitiche di uno spettacolare colore rosa; qualcuno ha detto che sembra di arrivare nel paese dei Flintstones!

Per gli appassionati di acquisti… Tafroute è la patria delle babbucce, ma anche delle arachidi zuccherate.

Nei dintorni un alternarsi di paesaggi suggestivi, dai piccoli villaggi, con le classiche costruzioni in fango e paglia e vecchie kasbah, alle suggestive oasi ricche di acqua e palme.

Il viaggio continuerà verso Zagora, ma prima di raggiungere la “porta del deserto”, avremo due possibilità: proseguire verso est fermandoci a visitare le zone di Akka e Tata (due oasi con costruzioni in argilla e bellissime kasbah) oppure salire un po’ al nord verso Taliouine. Nel periodo autunnale vi consigliamo sicuramente la seconda soluzione perché questa cittadina, ubicata sull’altipiano di Souktana, è la patria dello zafferano del Marocco (presidio Slow Food); questo itinerario ci consentirà quindi di vedere i campi con i coloratissimi fiori dai quali si estrae la preziosa spezia. La fioritura raggiunge il culmine tra metà ottobre e metà novembre, periodo in cui le donne del posto raccolgono manualmente i fiori, sempre prima dell’alba quando sono ancora chiusi, per evitare che il sole alteri le proprietà dei loro preziosi pistilli.

Nella prima settimana di novembre allo zafferano viene dedicato l’omonimo festival.

Scendendo verso il sud ci fermeremo nei pressi di Agdz per visitare lo ksar di Tamnougalt, considerato da molti uno dei più belli del Marocco. Si tratta di una vera e propria fortezza con funzione difensiva collocata in un punto strategico sulla via carovaniera da Marrakech a Timbuktu.

Tamnougalt è il luogo dove Bernardo Bertolucci ha girato alcune delle scene del suo “Il te’ nel deserto”.

La sosta di una notte a Zagora ci consentirà di visitare Tamegroute, un villaggio costituito da un insieme di kasbah (alcune sotterranee), famoso per la produzione di un tipo particolare di ceramiche di colore verde e per l’antica biblioteca coranica che custodisce una considerevole raccolta di preziosissimi volumi. A Tamegroute si svolge uno dei più famosi Moussem (festival) del sud del Marocco.

Da Zagora partiremo alla volta del deserto di Merzouga. Lungo la strada, d’obbligo una sosta ad Alnif, in fondo ad una valle dall’aspetto lunare con la terra rossa e sassosa, per comprare il cumino che qui ha un profumo particolarmente intenso (presidio Slow Food).

Giunti nei pressi del deserto lascerete l’auto per raggiungere, con i dromedari, il campo tendato dove trascorrerete la notte, dopo aver assaporato il piacere del tramonto sul deserto.

La giornata successiva sarà interamente dedicata all’esplorazione dell’Erg Chebbi e alla conoscenza dei suoi abitanti. Ospiti di una famiglia nomade potrete gustare la cucina berbera e apprezzare la vita nel deserto.

Lasciato il deserto cominceremo il viaggio di ritorno visitando Rissani (con uno dei mercati più suggestivi di tutto il paese) e attraversando le gole del Todra e del Dades.

Dopo una notte a Boumalne Dades inizierà l’ultimo giorno del nostro tour; durante il viaggio lungo la valle delle Rose potremo fermarci a Kelaat M’gouna a comprare l’essenza o l’acqua di rose (sosta d’obbligo se viaggerete a fine maggio-inizio giugno durante lo svolgimento del Festival delle rose) oppure a conoscere le famiglie nomadi che vivono nelle grotte; potremo decidere invece di fermarci a Skoura per visitare la kasbah di Amridil, o ad Ourzazate e dedicare qualche ora alla visita degli Studios cinematografici e della kasbah di Taourirt o ancora dirigerci direttamente verso la montagna e visitare lo ksar di Ait Ben Haddou (dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1987) e, poco prima di valicare il passo e cominciare la discesa verso Marrakech, visitare la kasbah di Telouet arroccata sulle montagne dell’Atlante.

Oppure potreste aggiungere un giorno al vostro viaggio e fermarvi a visitare tutto!

Il tour include

  • Trasporto privato in 4×4 o minivan

  • Pick up in hotel, nel riad, all’aeroporto o come concordato

  • Autista in lingua italiana

  • 8 notti in hotel/riad

  • 1 notte in campo tendato con cena

  • Eventuali cene da concordare

Il tour non include

  • Voli di arrivo e partenza

  • Pranzi

  • Biglietti d’ingresso per i monumenti

  • Mance e spese personali

Scriveteci e raccontateci cosa avete in mente, potremo consigliarvi  l’itinerario più adatto per il periodo scelto!