Descrizione
Ci piace l’idea di proporre un insolito tour delle 9 località del Marocco che dal 1981 al 2012 sono state inserite tra i siti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco (organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura). Nella lista Unesco troviamo le antiche medine di Fez, Marrakech, Essaouira e Tétouan, le città storiche di Meknes e Magazan (ora El Jadida), l’intera città di Rabat, il sito archeologico di Volubilis e lo ksar di Ait Ben Haddou.
Decideremo insieme a voi l’itinerario e i giorni da dedicare ad ogni singola città in base ai vostri interessi, al vostro tempo e all’aeroporto di arrivo e partenza (che potrà essere diverso).
A titolo di cronaca vi diciamo che l’Unesco ha designato come Patrimonio Immateriale sei espressioni culturali del Marocco: dalla piazza Jemaa El Fna a Marrakech, teatro giornaliero di incantatori, cantastorie e musicanti, spazio culturale e punto d’incontro per la gente del luogo e i visitatori, alla produzione di argan (prezioso olio usato in cucina, nella cosmesi e in alcune terapie mediche, estratto con metodi tradizionali trasmessi di generazione in generazione), dal Festival della Ciliegia a Sefrou (si svolge ogni anno a giugno in questa cittadina a pochi km da Fez) al Moussem di Tan-Tan (una festa religiosa e culturale nomade nel corso della quale si riuniscono, in questa città del Sahara Occidentale, una quarantina di tribù nomadi), dal Taskiwin (la danza marziale dell’alto Atlante) alla musica Gnawa o Gnaoua.
FEZ
“Le strade della nostra medina, invece, erano strette, buie e a serpentina – così tortuose che in quelle spire le auto non potevano entrare – e gli stranieri che avessero osato avventurarsi non avrebbero trovato il modo di venirne fuori.”
Così la scrittrice marocchina, Fatema Mern, nel suo libro “La terrazza proibita” descrive la medina di Fez, un vero dedalo di stradine che non hanno perso il loro fascino originale con i balconi di legno, i vecchi palazzi, le moschee, le madrase (scuole coraniche) e le famosissime concerie. La medina di Fez, la più grande al mondo con circa 9000 vicoli, è stato il primo sito del Marocco ad essere riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1981.
MARRAKECH
“Prima di Marrakech, tutto era nero. Questa città mi ha insegnato cosa sono i colori e ho abbracciato la sua luce, i suoi sfacciati contrasti e le sue intense invenzioni.”
Con queste parole, Yves Saint Laurent ha descritto perfettamente Marrakech, una delle quattro città imperiali del Marocco. Non si può non rimanere affascinati dal blu del suo cielo, dal rosa delle sue mura, dai mille colori dei suoi souk traboccanti di oggetti di artigianato, belli e particolari. Visitare i suoi palazzi, apprezzare i suoi musei, farsi travolgere dall’evolversi quotidiano della piazza Jemaa El Fna (iscritta nell’elenco del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco), perdersi nei vicoli della medina (iscritta nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1985)…almeno una volta nella vita bisogna farlo.
La medina di Marrakech, chiusa dalle sue inconfondibili mura interamente costruite con la tecnica del pisé (un’antica tecnica che consiste nel “pressare” e impastare la terra con acqua, paglia e fibre naturali), intervallate da numerose bab (porte), è un tripudio di colori, suoni (o meglio rumori!), odori e sapori.
MEKNES
Considerata la Versailles del Marocco, fu fondata alla fine del ‘600 da Moulay Ismail, il “Re Sole” arabo al quale la leggende attribuisce un harem con circa 500 concubine! Pur essendo la più piccola delle città imperiali Meknes vanta monumenti di particolare imponenza e la cinta muraria più lunga e più alta del Marocco con maestose porte d’accesso riccamente decorate. Da segnalare in particolare le Scuderie Reali e il Mausoleo di Moulay Ismail con eleganti decorazioni in stile moresco, uno dei pochissimi monumenti religiosi che possono essere visitati da non musulmani.
La vecchia medina, dal 1996 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è sicuramente più piccola e meno caotica di quella delle altre città imperiali, ma non per questo meno ricca di fascino. Di particolare interesse la Medersa Bou Inania, una delle scuole coraniche più belle del Marocco.
TÉTOUAN
Ai piedi delle montagne del Rif, a pochi chilometri dal mar Mediterraneo troviamo Tétouan, una città di chiara impronta andalusa, eredità dell’arrivo in massa di musulmani ed ebrei fuggiti dalla Spagna dopo la caduta di Granada alla fine del XV secolo.
Protetta da bastioni con sette bellissime porte scolpite, la sua medina, che si estende nella parte alta della città, colpisce per il bianco accecante delle sue case interrotto ogni tanto dai colori sgargianti di porte e finestre. Un vero labirinto di strade strette e tortuose, souk, botteghe artigiane e antichi palazzi, che mantengono ancora il fascino del passato e che le hanno fatto “guadagnare” nel 1995 l’inserimento nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
VOLUBILIS
Ai piedi delle montagne dell’Atlante in una valle ricca di ulivi e mandorli, vicino a Meknes, troviamo Volubilis uno dei siti archeologici più famosi dell’Africa Romana, inserito nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1997.
In ottimo stato di conservazione con l’arco di trionfo dedicato a Caracalla, i resti della basilica con due absidi contrapposte, l’acquedotto, le terme e una serie di bellissimi mosaici policromi, costituisce uno straordinario esempio della presenza di Roma oltre le sponde del Mediterraneo.
RABAT
Nel 2012 anche l’intera città di Rabat è stata inserita dall’Unesco nell’elenco dei siti Patrimonio dell’Umanità per il mix di influenze antiche e moderne che rendono la capitale ”un vero e proprio microcosmo dell’intera nazione”.
Attuale capitale del Marocco, ma già capitale imperiale nel XII secolo sotto la dinastia Almohade, Rabat vi accoglierà con un insieme di storia e modernità, da un lato la bellissima Kasbah degli Oudaia che domina il mare e la splendida medina racchiusa dalle mura cinquecentesche, dall’altra i viali e i palazzi della città moderna sedi degli uffici statali, delle ambasciate e delle università.
Rabat è una città di notevole importanza architettonica e artistica, con i suoi minareti, le imponenti mura che la circondano intervallate da porte monumentali, la Moschea di Hassan, rimasta incompiuta e considerata uno dei più grandi santuari del mondo musulmano e il Mausoleo di Mohammed V, che non è solo una tomba ma l’emblema del lavoro degli artigiani marocchini.
ESSAOUIRA
Lungo la costa atlantica, a circa 190 km da Marrakech, Essaouria (in passato Mogador, cioè piccola fortezza) è da sempre un importante porto che collega il Marocco con il resto dell’Africa e dell’Europa. Con una deliziosa medina bianca e blu (dal 2001 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco) e il suggestivo porto, con le inconfondibili barche blu e il mercato del pesce, costituisce una meta quasi obbligatoria durante un viaggio in Marocco.
La sua storia è stata un susseguirsi di fasti e ricchezza, ma anche di desolazione e decadenza. Meta preferita dalla generazione hippie degli anni ’70, da alcuni anni ospita a giugno il Gnawa World Music Festival, un evento dedicato in origine solamente alla musica nata dalla tradizione degli schiavi provenienti dall’Africa centrale – in particolare da Sudan, Mali e Guinea – e ora allargato anche a musica funk contemporanea, blues, jazz e soul, che per tre giorni trasforma Essaouira in un centro pulsante di musica, arte e cultura.
EL JADIDA
El Jadida, l’antica città di Mazagan, fu costruita dai portoghesi all’inizio del XVI secolo come città fortificata sull’oceano Atlantico. Dopo la partenza dei portoghesi (nella seconda metà del ’700) gli abitanti locali hanno aggiunto a El Jadida il loro tocco particolare, lasciando però alla città l’originale struttura architettonica. Sono tuttora in perfetto stato di conservazione 4 dei 5 bastioni originali (notevoli il bastione dell’Angelo, da cui si gode una splendida vista sulla città e il bastione San Sebastiano che conserva ancora una cappella dell’Inquisizione), la chiesa dell’Assunzione (uno dei primi edifici costruiti dai portoghesi, ora trasformata in hotel di lusso), l’antica sinagoga affacciata sull’Oceano e la suggestiva cisterna portoghese con un bellissimo colonnato circolare con enormi archi e con al centro il pozzo per la raccolta delle acque.
Di fronte alla chiesa dell’Assunzione la moschea con il suo minareto pentagonale, unico in Marocco e forse in tutto il mondo.
La città storica di El Jadida nel 2004 ha ottenuto dall’Unesco l’iscrizione nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità proprio per la sua natura ibrida europea e islamica.
AIT BEN HADDOU
Percorrendo la valle del fiume Ounila (asciutto per quasi tutti i mesi dell’anno) lungo la rotta delle carovane tra il Sahara e l’attuale Marrakech, improvvisamente appare sopra un colle un’enorme e suggestiva costruzione con muri rosso/ocra e torri merlate che a prima vista potrebbe sembrare un castello di sabbia.
Si tratta dello ksar (città fortificata) di Ait Ben Haddou in parte risalente al XII secolo, e in parte al 1740; l’intera struttura è costruita con la tecnica del pisé (un’antica tecnica che consiste nel “pressare” e impastare la terra con acqua, paglia e fibre naturali) con le imponenti mura, decorate con motivi geometrici, tipiche della cultura berbera.
Al suo interno ci sono due kasbah, ancora abitate da alcuni componenti della famiglia Glaoui (eredi dell’ultimo pascià di Marrakech) e un insieme di altri edifici per la maggior parte occupati da negozietti di souvenir.
Attraversando il labirinto di vicoli e passaggi coperti sino alla cima della collina si potrà vedere il bellissimo granaio e godere di una vista spettacolare su tutta la vallata.
Il sito, più volte utilizzato come set cinematografico, è stato inserito dall’Unesco nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità nel 1984.
Il tour include
Il tour non include
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